La trasformazione dei prodotti di Organica Toscana

La trasformazione dei prodotti di Organica Toscana

Colmare dei buchi nella filiera biologica per le aziende in crescita che si trovano ad affrontare problemi nuovi. Con questo obiettivo, grazie al PIF Organica Toscana sono stati realizzati importanti investimenti nell’ambito dello stoccaggio e della trasformazione di cereali, legumi, frutta e verdura. 

Oltre a questo scopo principale, le aziende aderenti hanno da subito puntato anche alla valorizzazione della qualità. Che significa, in questo passaggio della filiera, dotarsi degli impianti adatti, che permettano di mettere in sicurezza i prodotti e lavorarli con più precisione. Si parla ad esempio, di impianti che riconoscono diversi tipi di granella e consentano selezioni più raffinate. O di strutture di stoccaggio adeguate ad accogliere diversi tipi di prodotti, mantenendone intatta la purezza.

Gli investimenti realizzati

Gli investimenti realizzati con il PIF Organica Toscana a questo scopo sono stati circa 2 milioni di euro. Hanno compreso le dotazioni per la trasformazione e la gestione dei prodotti. Ma anche fabbricati e infrastrutture, sia per lo stoccaggio che per la trasformazione.  

L’azienda agricola Il Cerreto (Pomarance, PI) ha realizzato gli investimenti più consistenti. Il primo ha riguardato la realizzazione di due celle refrigerate, una per lo stoccaggio di cereali e legumi a temperatura controllata; l’altra per lo stoccaggio di ortaggi e frutta. Il secondo è stato per un’innovativa linea di pulitura e selezione. Un impianto che si usa sia per la granella, ma anche dove possibile, per riprodurre il seme. La differenza la fa il selezionatore ottico, che riesce a separare in funzione del colore, ed eliminare i prodotti non conformi con grande precisione. Oltre alle lavorazioni dei cereali, sono state potenziate anche quelle relative alle farine, con un importante investimento per la realizzazione di un nuovo mulino aziendale. Infine, Il Cerreto ha investito su una linea di confezionamento in atmosfera del prodotto, che chiude in sostanza il ciclo produttivo in azienda.  

Il riso, la frutta, gli ortaggi

Un po’ più a sud, nella provincia di Grosseto, la Tenuta San Carlo è tra le poche aziende che coltiva riso biologico. Quando i numeri hanno cominciato a crescere, per loro si è resa necessaria una gestione diversa dello stoccaggio post raccolta. Si sono quindi dotati di un essiccatoio, fondamentale per una coltura bagnata quale è il riso. Di fabbricato ristrutturato per lo stoccaggio, di un elevatore telescopico che consente di manierare più agevolmente i sacchi. Infine, hanno acquistato un pulitore per cereali e legumi. Durante il progetto è stato possibile fare una prova sperimentale di lavorazione del risone presso il nuovo impianto di pulizia e sbiancataura de Il Cerreto.

La Tenuta Bellavista Insuese (Collesalvetti, LI) e Le Vallicelle (Pontedera, PI) invece, si sono dotate di attrezzature che permettono di pulire il prodotto, disporre nei sacchi i cereali e procedere a uno stoccaggio ancora più controllato. Quest’ultima, insieme alla Fattoria Majnoni hanno inoltre ristrutturato tre fabbricati storici adeguandoli alle esigenze di stoccaggio aziendale di cereali e legumi.

Mentre per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, l’azienda agricola Mastrociliegia (Lari, PI) ha realizzato un importante investimento per sviluppare il suo settore portante, ovvero la frutta. Ha costruito infatti un nuovo fabbricato e l’ha dotato degli impianti di trasformazione e conservazione della frutta per realizzare marmellate, succhi, confetture.

I partecipanti diretti che hanno acquistato celle frigo per il settore ortofrutta sono Bandinelli, l’Unitaria e Casa Ilaria.

  • Leggi qui per approfondire gli investimenti realizzati nell’ambito della produzione primaria 
  • Leggi qui per approfondire le cose fatte nell’ambito della distribuzione.
PSR Toscana
Unione Europea Repubblica Italiana Regione Toscana

Iniziativa finanziata dalla sottomisura 1.2 nell’ambito del bando PIF AGRO 2017 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR)